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Associazione Nazionale degli Amici del Vino

(ANAV)

 

Prix Ami du Vin

José Vouillamoz premiato a Sion
La Fête du Goût, organizzata a Sion nell’ambito della Settimana del gusto, ha fatto da cornice alla consegna del Prix Ami du Vin 2023 all’ampelografo vallesano José Vouillamoz. La sezione ANAV del Canton Vallese ha proposto alla commissione del Prix Ami du Vin di organizzare la cerimonia di premiazione 2023 a Sion nell’ambito della 19a edizione della Fête du Goût.

Una festa popolare organizzata alla Place du Midi con una ventina di punti di ristoro in rappresentanza dei ristoranti della città e dei produttori di vino membri dell’Association des encaveurs de Sion. Durante tutta la giornata i circa 10’000 visitatori appassionati di enogastronomia hanno potuto degustare una settantina di specialità abbinate a un cru scelto con cura. Anche la Val d'Hérens e Neuchâtel Vins et Terroir, ospiti d’onore all’edizione di quest’anno, hanno proposto le loro specialità più prelibate.

Un premio da centellinare
Alla cerimonia ufficiale sono intervenuti il sindaco Philippe Varone, il presidente della Settimana del gusto Joseph Zisyadis e il vicepresidente dell’ANAV Christian Gfeller. Al presidente della locale sezione ANAV, Dominique Favre, è toccato l’onore di tenere il discorso elogiativo. Dal canto suo, José Vouillamoz non ha mancato di esprimere tutta la gioia, l’orgoglio e l’emozione di ricevere proprio nella sua città questo premio, realizzato dallo scultore grigionese Alesch Vital. Rolf Gremlich della commissione del Prix Ami du Vin ha colto l’occasione per consegnare a José Vouillamoz anche una magnum di Completer, uno dei suoi vitigni preferiti. La cerimonia si è conclusa (e come poteva essere diversamente in Vallese?) con un aperitivo a base di un buon Fendant offerto dalla città di Sion anche al folto pubblico accorso per applaudire José Vouillamoz.
Al termine ospiti e autorità si sono riuniti nella sala della storica Maison de Wolff per il pranzo di gala accompagnata da vini selezionati e presentati con competenza da Christian Gfeller.

L’omaggio di Dominique Favre a José Vouillamoz
Viticoltori, enologi e gastronomi lo conoscono tutti, l’uomo dal cappello. Stiamo parlando di José Vouillamoz, grande personaggio ed esperto di genetica riconosciuto nel
mondo della ricerca sui vitigni, noto ampelografo, autore di numerosi libri sul vino e appassionato biologo al quale dobbiamo la riscoperta di diverse uve dimenticate.
Ma come lavora lo Sherlock Holmes delle vigne? Per le sue ricerche usa gli stessi metodi della polizia scientifica nell’identificazione dei colpevoli. Analizza i microsatelliti di DNA nei frammenti di foglie per stabilire il loro profilo genetico e, attraverso calcoli delle probabilità, riesce a risalire ai collegamenti tra i diversi vitigni.

  • Chi ha dimostrato che i genitori dei Cornalin vallesani, Petit Rouge du Val d'Aoste e Mayolet, sono originari della Val d'Aoste e che il Cornalin autentico, anch'esso valdostano, esiste nel Vallese ma con il nome di Humagne Rouge? José Vouillamoz.
  • Chi ha scoperto che il Completer, coltivato per secoli «in incognito» in Vallese, è frutto di un incrocio tra il Lafnetscha conosciuto già nel 1627 e l’Humagne Blanche? Ovvio, sempre José Vouillamoz.
  • Chi ha fatto resuscitare la Diolle, un vitigno antico e misterioso di cui erano sopravvissute solo due piante nel muro di un vigneto di Savièse? Dobbiamo veramente ripeterlo? José Vouillamoz.
  • Chi ha seguito e analizzato nell’ambito di uno studio storico-genetico oltre 500 specie di vite per scoprire che il Chasselas ha probabilmente le proprie radici nella regione del Lago Lemano ma che si tratta di un orfano? Sempre e solo lui: José Vouillamoz, il cui motto potrebbe essere ‘In DNA veritas’.


Le immagini di questo evento provengono da Christophe Venetz, Rolf Gremlich e Cornel Oertle. Clicca sulla foto seguente per ingrandimento e album!